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La Flora

 

L'Etna domina una vasta area della Sicilia orientale e con il suo cono, alto circa 3300 metri, condiziona l'esistenza di tutti i suoi abitanti.

Nei millenni l'accumulo di prodotti eruttivi ha modificato continuamente il suo aspetto e le piante sulle sue pendici ricorrono a continui adattamenti o addirittura sono costrette a ricominciare daccapo colonizzando le nuove colate laviche. Inoltre, al di là dei 2000 metri di altezza, si sono stabilite e originate delle specie "endemiche" e quindi esclusive dell'ambiente etneo che danno alla nostra "Montagna" un aspetto originale e unico al mondo.

Partendo dal mare e immaginando di camminare sulle pendici del vulcano si possono notare diversi piani ,o meglio orizzonti, di vegetazione. Infatti oltre la fascia più vicina al mare dominano le coltivazioni ad agrumeti che hanno sostituito l'originale "Macchia Mediterranea", formata da piante come il lentisco, l'olivastro e il carrubo.

L'orizzonte superiore o mesomediterraneo era un tempo caratterizzato da estese foreste di leccio ( Quercus ilex ),mentre ora è profondamente trasformato dall'uomo che vi coltiva vigneti, olivi, mandorli e pistacchi soprattutto nel versante occidentale, noccioleti, su quello nord-orientale e castagneti sulle pendici meno elevate. La foresta di leccio, una volta splendida, è ormai quasi scomparsa tranne per alcuni lembi che si spingono fino a 1200 metri di altezza.

Segue l'orizzonte sopramediterraneo caratterizzato dalle querce caducifoglie tra cui la specie predominante è la roverella che si spinge fino a 1400 metri. Al di sopra si trova il pino laricio che è una specie mediterranea capace di colonizzare i suoli vulcanici tanto da formare magnifici boschi. Il piano montano è caratterizzato dal faggio che sui versanti più freschi vive fino a 2200 metri di altezza, mentre nelle zone più accidentate si mescola al pino laricio o alla betulla dell'Etna ,pianta endemica del vulcano.
Tra le piante legnose ricordiamo la ginestra ( Genista aetnensis ),una tra le più importanti e valide colonizzatrici di lave, che tra giugno e luglio ravviva il paesaggio etneo ammantandosi di piccoli fiori dal colore giallo-oro intenso.

Al di sopra dei boschi, tra i 1800 e i 1900 metri di altezza, inizia il piano alto-mediterraneo, dove la vegetazione è bassa, dall'aspetto pulviniforme, predominata dallo spino santo ( Astragalus siculus ).Tra i suoi bellissimi e insidiosi cuscini di fiori trovano riparo e ospitalità tantissime piccole piante tra le quali spicca per la sua incontrastata bellezza la viola dell'Etna.

Infine al di sopra dei 2450 metri il paesaggio vegetale si impoverisce sempre di più e solo poche specie di piante, tra cui il Romice, riescono ad adattarsi lottando tenacemente con il substrato e le condizioni climatiche proibitive per mantenersi in vita.

Dopo troviamo solo il deserto lavico.

Tra le specie più interessanti e particolari della flora etnea possiamo ricordarne alcune elencandole qui di seguito:

Astragalus siculus (spino santo) - E' una pianta cespugliosa, pulvinata, alta fino a 8 dm. Fiorisce da maggio ad agosto. Vive sulle sabbie e lapilli di età antichissima in alta montagna fino a 2450 metri di altezza. E' una pianta endemica dell'Etna e ne caratterizza il paesaggio. 

Genista aetnensis (ginestra dell'Etna) - Può avere forma cespugliosa o arborea, alta da 1 a 5 metri, fiorisce da giugno ad agosto. E' molto diffusa dai 200 ai 1900 metri di altezza. Anch'essa è endemica della regione sicula. E' una efficace colonizzatrice dei terreni lavici e caratterizza il paesaggio etneo dagli 800 metri in su. Nelle quote più basse assume l'habitus arboreo.

Silene colorata - E' una pianta annua, dai cespuglietti pelosi, alti da 1 a 3 dm. Fiorisce da Marzo a Giugno. La ritroviamo nelle sabbie litoranee, lungo le strade e i sentieri, nei prati e nelle siepi, molto diffusa dal mare fino ai 1200 metri di altezza.

Viola aetnensis (viola dell'Etna) - E' una pianta perenne, alta da 5 a 10 cm, con fioritura da Aprile a Giugno, molto diffusa nel piano di alta montagna fra i pulvini dello spino santo, fra i blocchi di lava e sui pendii sassosi. La troviamo da 1700 metri a 2660 ed è endemica. Si presenta con la corolla variamente colorata, dal bianco al giallo, al blu ,al violetto.

Betula aetnensis (betulla dell'Etna) - E' una pianta arborea, alta da 4 a 15 metri. Fiorisce in aprile-maggio. La troviamo sui terreni vulcanici, nella fascia più alta dei boschi. E' endemica dell'Etna, fra le più significative essenze dei boschi etnei. Maggiormente diffusa sul versante orientale ove forma boscaglie che si spingono fino a 2110 metri dove assume un aspetto arbustivo.

Fagus sylvatica (faggio) - Albero o arbusto, con corteccia grigio argentea, liscia, alto da 4 a 10 metri: Forma lembi boschivi nella fascia più alta. Sull'Etna la presenza del faggio ha un particolare significato ecologico e merita di essere protetto come la betulla.

Pinus nigra (pino laricio) - Albero di 3-20 metri con fioritura da febbraio a giugno. Fra le specie più caratteristiche del paesaggio dell'Etna dove è molto diffuso costituendo estensioni forestali fino a 1900 metri di altezza. Efficace colonizzatrice delle lave etnee dove è presente anche in individui isolati o in forma nana fino a 2350 metri.

Quercus ilex (leccio) - E' l'essenza arborea più rappresentativa della macchia mediterranea. Ha una ampia chioma scura e sempreverde con un portamento di forte albero alto fino a 20 metri, adatto al clima mediterraneo. Spesso assume l'aspetto di cespuglio basso. E' distribuito da circa 200 m fino a 1400 m. Nel Comune di Zafferana etnea ne esiste un esemplare maestoso alto 29 metri, con una chioma che ha 3 m di diametro e l'età di circa 700 anni.

Quercus robur (roverella) - Albero alto fino a 15 m, con fioritura da aprile a maggio. Caratterizza il piano sopra mediterraneo rappresentato da individui isolati o boschi frammentari. Colonizza le vecchie colate laviche ed è diffusa dai 1400 ai 1750 metri di altezza